Tornare a raccontare: premessa e dedica

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E’ arrivato il momento di tornare a raccontare, francamente pensavo che sarei riuscita a mettere in parole e immagini il nostro viaggio molto prima, invece no, non ce l’ho fatta, e non so nemmeno se questa sarà davvero la volta buona, ma prometto che ci proverò davvero… Il viaggio del quale sto parlando (per chi non ci avesse seguito dal principio) è ampiamente introdotto sul blog che potete andare a curiosare in ogni sua parte. https://www.fiveinwonderland.com/torino-stoccolma-bici-treno/

E’ stato un anno complicato, il ritorno dal viaggio è stato ancora più incasinato di quanto potessi immaginare, soprattutto dal punto di vista emotivo, poi il totale stravolgimento dei nostri progetti, il trasferimento in un posto nuovo, nuovamente in forma stanziale, l’inserimento dei bimbi in scuole nuove, fino ad arrivare poi ad oggi e all’arrivo del COVID-19 nelle nostre vite.

Diciamo che la reclusione di queste ultime settimane mi ha portata a riflettere su un sacco di cose, a gestire il tempo in modo nuovo, per certi versi ne sto anche apprezzando alcuni aspetti, nonostante la mancanza di libertà che stiamo chiaramente vivendo tutti.

Ho avuto modo di rimettere mano all’archivio delle foto, ai nostri ricordi e mi sono resa conto che non potevo lasciare in sospeso ancora questa parte di me. Questa estate abbiamo vissuto un’esperienza unica, è stato intenso, faticoso, molto diverso da come ce lo saremmo mai aspettato, ma ciò nonostante altrettanto bello ed arricchente. Resta un’esperienza che deve essere comunque raccontata per tante buone ragioni, ma la principale, la più importante di tutte è il nostro dovere di renderla indelebile nel tempo, nei nostri ricordi, ma ancor di più nei ricordi dei nostri bambini.

Con i social, durante il viaggio vero e proprio, sono riuscita ad abbozzare solo una traccia, che giorno dopo giorno le poche energie che restavano in me mi permettevano di tracciare, ancora una volta la mia voglia di scappare via, con la mia famiglia, solo noi 5, ha prevalso su tutto. Ci sono stati giorni in cui mi sentivo letteralmente fuori dal mondo, sarei voluta restare lì, così, solo noi, le nostre bici e i luoghi pazzeschi che ci circondavano, estraniandomi da tutto e tutti, spesso non avevo neppure la forza per pensare a dove poter arrivare, gestire ogni imprevisto, sempre dietro l’angolo, poi la mia profonda incostanza, lei ha fatto in modo che ben presto mi arrendessi all’idea che forse non era il momento di scrivere.

Quindi voglio ripartire con la nostra storia, ripercorrere tutte le tappe del nostro viaggio, dedicando tutto questo a chi ha condiviso quei giorni con me, la mia famiglia, ma tra loro il primo a cui va il mio pensiero è mio figlio Edo, perché spesso in lui rivedo me, vorrei dimostrargli che se una cosa la puoi sognare la puoi fare, che credere in se stessi e nelle persone che amiamo è tra le cose più preziose che un essere umano possa fare, perché può muovere energie che ci aiutano ad andare davvero lontano, verso ciò che più desideriamo. Senza credere in qualcosa come si può vivere davvero fino in fondo? Crediamoci e proviamoci sempre!

A Edo, Greta, Jacopo e Fabrìs perché tutto ciò che ho in questa vita terrena appartiene a Voi, mia unica fonte di ispirazione e amore. Affinché tutto ciò che abbiamo vissuto possa renderci ciò che vogliamo essere e portarci dove vogliamo andare insieme… Verso l’infinito ed oltre, ad ogni modo sempre e comunque verso la felicità.

Con amore, bentornati e buona lettura a tutti.

Mamma Deb

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