Singen, la salvezza in un “déjà vu”.

Categorie -, I nostri viaggi

Dopo la nostra bellissima (anche se brevissima) vacanza sul lago di Costanza, il nostro viaggio avrebbe dovuto portarci alla scoperta della Foresta Nera…

Vi starete chiedendo perchè ho detto “avrebbe dovuto”……

Cosa potrà mai averci impedito di raggiungerla??

Le ferrovie tedesche… Ebbene sì, perchè i famosi treni regionali, quelli con l’ingresso ampio, dove per noi era facile caricare carrellino gemellare e bici cariche, a quanto pare non coprivano la tratta Costanza-Freiburg, e dopo aver spiegato per l’ennesima volta in biglietteria i nostri problemi nel salire su certi treni, con gradini e porte strette, e comprato ancora una volta un biglietto, questa volta parzialmente rimborsabile, per poi accorgerci che non saremmo riusciti a salire a bordo, ci siamo ritrovati per caso a passare la notte in una città di frontiera, Singen, dove abbiamo trovato un alberghetto e preso una camera, in attesa di ripartire.

In viaggio in treno

E dopo una giornata da dimenticare, passata solo tra treni e stazioni, nervosi, stanchi, affamati e anche un pò demoralizzati, ci siamo anche resi conto che in albergo era impossibile mangiare, pertanto abbiamo deciso di raggiungere al più presto il centro della città nella speranza di riuscire a mettere qualcosa sotto i denti.

Quindi, scaricati tutti i bagagli in camera, siamo ripartiti pedalando per circa 40 minuti, percorrendo una ciclabile che costeggiava una strada statale: eravamo nella zona industriale di questa città tra la Germania e la Svizzera.

Ad un certo punto ci siamo anche ritrovati, ovviamente per sbaglio, dentro ad un campo di nomadi, con cani rabbiosi alle calcagna… e con questa vi ho detto tutto. Non era proprio giornata: continuavamo a non trovare la strada giusta per raggiungere un qualsiasi posto dove sederci e nutrirci, senza grandi pretese; d’altronde la piega che aveva preso il nostro viaggio ci stava portando ben lontani da ogni sorta di pretesa o di grande aspettativa, ci sarebbe bastato un panino qualsiasi, anche della frutta o dell’insalata…

Ma se mai vi trovaste in terra tedesca, sappiate che l’orario in cui decidete di raggiungere un ristorante ne determinerà la possibilità vera e propria di mangiare. Per chi non lo sapesse, in Germania se si vuole riuscire a mangiare fuori, non si può cercare un ristorante dopo le 21.30 perchè è molto probabile che non troverete cucine aperte pronte a servirvi.

Eravamo disperati, letteralmente non ci vedevamo più dalla fame, ma quando avevamo ormai perso ogni speranza, mi sono voltata e ho scorto un ristorantino, Déjà Vu, https://www.facebook.com/DejaVuSingen/, con la porta semi-aperta. Era ovviamente in chiusura, ma io sono entrata, ho raccontato di noi e della nostra grande esigenza di mangiare qualcosa, soprattutto per i bambini, e questo signore sorridente ci ha incredibilmente accolti, portandoci degli spaghetti alla bolognese che ancora oggi restano tra i più buoni che io abbia mai mangiato all’estero e offrendoci una fetta di anguria ciascuno.

Ancora una volta i fiveinwonderland avevano trovato il posto giusto al momento giusto, ancora una volta, una persona, a noi totalmente sconosciuta, ci ha teso una mano e ci ha aiutati.

Io voglio credere che viaggiare sia anche questo, ritrovarsi inevitabilmente in momenti di difficoltà, perchè lontani dalla propria comfort zone gli imprevisti succedono eccome; a volte fai fatica a farti capire o a capire chi incontri, ma altre volte avviene l’ incontro perfetto, dove basta uno sguardo e le persone riescono a fare la differenza per te come poche altre al mondo.

Dopo quella cena esclusiva, unica, stanchi ma sicuramente più carichi di energie e più felici, siamo tornati in albergo per riposare le nostre stanche ossa, in attesa di decidere che fare del nostro prossimo futuro on the road.

Quale poteva essere la cosa giusta da fare per proseguire: cambiare semplicemente delle tappe, in funzione dei treni a noi accessibili? Magari facendo un interrail pass per non dover fare ogni volta un biglietto? Cercare un altro modo per raggiungere la foresta nera, oppure rinunciarvi?Cercare un furgone, qualcosa che potesse sostituire i treni e noleggiarlo o acquistarlo?
Trovare un modo per recuperare la nostra auto in Italia, per proseguire con più tranquillità, per noi e per i bambini?

La risposta a tutte queste domande era già probabilmente dentro di noi, ma come in tutte le cose, dovevamo solo fermarci, ascoltarci e fare la scelta più giusta, anche se ci avesse portato a cambiare delle cose, ad andare contro a molte aspettative che ci eravamo prefissati; ma viaggiare da sempre, ci ha insegnato che se senti che qualcosa non sta andando come avresti voluto, se qualcosa non ti rende felice come ti saresti aspettato, non è mai troppo tardi per raddrizzare il tiro, per cambiare tu, per fare in modo di adattarti ed essere resiliente, per affrontare eventi imprevisti che poi ti porteranno comunque e sempre nel posto giusto al momento giusto, il posto che alla fine dovevi raggiungere.

Viaggiando ci rendiamo conto davvero di quanto faccia parte della natura umana la resilienza, i bambini ne hanno tanta in più di noi, loro sono ancora così privi di sovrastrutture mentali, di pregiudizi, viaggiare ci aiuta naturalmente a tornare un pò bambini e a vivere di più nel qui e ora, con intraprendenza, gioia e tanta curiosità. Questo è uno dei motivi per cui amo viaggiare e sento che farlo è parte di me, della mia natura.

Ora torno alla mia giornata uggiosa, fatta di nuvole e mare dai colori tenui, torno dai miei cuccioli per festeggiare quella che sento essere la mia festa del cuore, perchè mi sento madre nel profondo, sempre di più. In questo periodo di calma piatta e di tanti nuovi punti interrogativi (dovuti al corona virus) io sono madre dei miei bambini, ma anche dei miei progetti, e nella mia mente affiorano nuove idee, nuove speranze.

Buona festa della mamma a tutti coloro che si prendono cura della crescita di qualcosa di bello e puro, che siano i propri bambini, i propri animali, i figli di altri che diventano anche figli loro, e come dicevo poco fa, a chi prova a dar vita ad un qualcosa in cui crede e per cui si mette in gioco, un’idea o un progetto a cui tiene.

Fiveinwonderland per me lo è.

Vi abbraccio e vi aspetto qui per la prossima puntata,

Buona domenica, viva la vita, l’amore e le famiglie in viaggio!

Mamma Deb

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