
La scorsa settimana avevamo appena lasciato la casa di Tom e Ursula, a Flawil, ricordate?
Nel caso in cui vi foste persi l’articolo, potete cliccare qui: https://www.fiveinwonderland.com/da-st-gallen-a-flawil-tom-e-il-suo-cappuccino-speciale/
Sebbene fossimo solo all’inizio del nostro tour, Torino – Stoccolma bici/treno, eravamo parecchio stanchi e demoralizzati, a causa del susseguirsi di diversi intoppi, principalmente causati dagli spostamenti in treno, il più delle volte poco pratici: le micro stazioni dove spesso ci ritrovavamo non sempre erano munite di ascensori per permetterci di raggiungere il binario senza fare immensa fatica con i nostri super carichi, inoltre per salire tutti insieme in treno spesso si rischiava che mezza famiglia restasse a terra, tutto abbastanza complicato…
Sempre per queste ragioni di tipo logistico, sapevamo che non saremmo riusciti a visitare St. Gallen in giornata (nessuna possibilità di pernottare in città, se non a pagamento, per noi molto dispendioso visti i prezzi svizzeri), pertanto abbiamo deciso di sconfinare in Germania con un giorno di anticipo, destinazione Lago di Costanza.
Mentre ci lasciavamo alle spalle la Svizzera, pensavamo già al campeggio come soluzione ideale, per fermarci a riposare qualche giorno.
Dalla stazione di Costanza abbiamo pedalato fino alla zona turistica, che costeggia il lago, nella speranza di poter trovare un campeggio dove accamparci prima di sera…
Purtroppo molti erano già al completo, e dopo una serie di risposte negative io e Fabrìs iniziavamo a pensare a quale prato avrebbe potuto ospitarci per la notte.
Quando stavamo iniziando a perdere davvero le speranze e il sole iniziava a tramontare, cosa non molto favorevole per il montaggio delle tende, siamo giunti all’ingresso dell’ennesimo campeggio, il “Camping Litzelstetten Mainau”; in direzione ad accoglierci abbiamo trovato due giovani ragazzi dai modi tranquilli e gentili che ci hanno detto di montare la tenda dove trovavamo spazio. Che dire, eravamo arrivati finalmente nel posto giusto.

Dopo aver scelto la piazzola ci siamo accorti che davanti a noi, nemmeno a farlo di proposito, c’era una giovane famiglia di italiani, Fede e Vale con il loro piccolo Santiago, poco più grande del nostro Jacopo, di fianco invece, una famiglia di svizzeri, con due bimbi quasi dell’età di Edo, e il papà Claudio che parlava anche italiano molto bene.
I bambini hanno fatto amicizia subito, nonostante parlassero lingue diverse, e inspiegabilmente dopo pochi minuti erano già uniti come se si conoscessero da tempo.
Dopo un primo giorno di relax per noi e di gioco in riva al lago per i bimbi, nei giorni successivi abbiamo fatto dei giri nel centro della città.
Costanza, grazie alla sua posizione al confine con la Svizzera, nel corso della seconda guerra mondiale ha avuto la fortuna di non essere particolarmente colpita, questo le ha permesso di poter conservare al meglio tutti i suoi edifici storici.
Il nome della città è legato al Concilio iniziato nel 1414 e terminato nel 1418, anno in cui venne eletto un nuovo unico Pontefice.
La città commemora l’evento ogni anno mediante manifestazioni e spettacoli.
Vicino alla stazione centrale, sovrastata da una torre neogotica, l’ufficio del turismo fornisce tutte le informazioni necessarie per visitare la città. Noi siamo partiti dalla Marktstätte, dove, lungo la piazza, abbiamo trovato un susseguirsi di caffè e ristoranti, in edifici storici, color pastello molto carini.

Alla fine della piazza si trova la fontana ottocentesca Kaiserbrunnen, ornata dalle sculture dei rappresentanti delle quattro dinastie tedesche, e da una serie di animali, con di fianco il grande cavallo di bronzo con otto zampe, di cui trovate le foto sotto.



Più avanti, abbiamo raggiunto la cattedrale di Nostra Signora dove, durante il Concilio, fu ospitata l’assemblea del mondo cattolico che condannò al rogo come eretico il teologo praghese Jan Hus.

Costanza ci è piaciuta molto, nonostante sia molto turistica e affollata l’abbiamo trovata pulita, ordinata, molto allegra e colorata, inoltre grazie all’università è una città molto giovane e la parte naturalistica che circonda il lago permette di fare moltissime attività e sport all’aria aperta, mantenendo un sano equilibrio tra storia e natura.






Greta e Jacopo La ciclabile lungo il lago
Assolutamente da vedere se vi trovaste da quelle parti è l’Isola monastica di Reichenau che fa parte del Patrimonio Unesco, insieme alle sue chiese, e l’Isola di Mainau con il suo castello.
Porteremo per sempre nel cuore Costanza, soprattutto per gli incontri speciali e la genuinità del nostro piccolo campeggio very easy e molto hippy, in perfetta sintonia con il mood del nostro viaggio, non dimenticheremo mai i volti delle persone, i loro sorrisi, le loro esperienze di viaggio, le serate intorno al bracere comune, dove ritrovarsi, conoscersi e condividere, i pomeriggi in bicicletta nei lunghi viali alberati, i giochi dei bambini sulle rive del lago, la calma, l’azzurro e i riflessi delle luci notturne delle sue acque…




Litzelstetten Mainau per noi è stato l’incontro perfetto, il posto giusto al momento giusto, una cornice splendida dove vivere a contatto con la natura e sentirsi anche se per pochi giorni come a casa.
Alla prossima avventura…
Vi abbraccio e vi do appuntamento alla prossima settimana!
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-Mamma Deb-
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