Noi 5 + Margot

Ciao e benvenuti su Five in Wonderland!

Io sono Deb, compagna di vita di Fabrìs e insieme abbiamo 3 bimbi fantastici: Edo, Greta e Jacopo.

Tutto è nato dal sogno di 2 ragazzi che volevano girare il mondo, ma come si gira il mondo con una famiglia XL come la nostra?

Prima di cercare una risposta a questa domanda però mettetevi comodə, ho una storia da raccontarvi.

Partirei da una parola, “viaggio”, e da una citazione che rende molto bene l’idea di quale sia per l’importante significato simbolico che le attribuisco:

“Il viaggio è un’esperienza costante della vita dell’uomo; viaggiare è guardare il mondo presente e passato, ma è anche guardare se stessi, interrogarsi sugli uomini e sul destino di ognuno” tratto dal libro di E. Leed, “La mente del viaggiatore; dall’Odissea al turismo globale”.

Dunque, non saprei dire esattamente quando ho iniziato a pensare al “viaggio” sotto un punto di vista così profondo.

Ricordo che da bambina leggevo sempre quel mio libretto tascabile sulla cultura indiana, amavo studiare popoli antichi, come gli Egizi e i Maya.

Da quando ho memoria la mia curiosità verso il mondo è sempre stata grande insieme ad una voglia irrefrenabile di girare il mondo per vedere e conoscere sempre di più.

Non a caso tra i vari sogni di me bambina il primo era quello di diventare un’archeologa che crescendo si è trasformato nel desiderio di diventare antropologa, e anche se non lo sono mai diventata realmente, quella fame di conoscenza non mi ha mai abbandonata.

Credo che le esperienze in campeggio con i miei genitori, a stretto contatto con la natura, abbiano contribuito in qualche modo a rendermi quella che sono oggi.

Ricordo ancora le vacanze da bambina come qualcosa di grandioso ed è per questo che credo fermamente che il campeggio possa essere un’esperienza davvero unica per tutti i bambini, una di quelle cose da provare dovrebbero provare almeno una volta nella vita.

Poi la vita fa il suo corso e, crescendo, spesso si prendono strade diverse da quelle che uno sogna da bambino.

I miei genitori mi hanno insegnato che da grandi il lavoro deve essere al primo posto, per poter vivere di certezze.

Per un periodo ho creduto davvero che fosse giusto così: lavorare, senza mai fermarsi a pensare o a domandarsi niente di niente.

Del resto, come tutte le persone adulte [probabilmente come te] ero così impegnata che non c’era spazio per le domande e i dubbi.

È la normalità: non importa a quale costo e se ti rende più o meno felice quello che fai, già grazie che hai un lavoro no?!

E per quasi una decina d’anni sono andata avanti così, seduta alla mia scrivania, abituata al mio posto fisso, senza amare particolarmente quello che facevo, ma cercando comunque di fare tutto al massimo delle mie possibilità, guardando sempre ai lati positivi. C’è da dire che, ironia della sorte, nel mio lavoro “viaggiavo” col pensiero ogni giorno, dato che seguivo spedizioni di merci varie, da e per ogni angolo del globo.

Io e Fabrìs – Cassis Francia – Settembre 2009


Poi un giorno nella mia vita è arrivato Fabrìs. Avevamo molti amici in comune, ma non ci eravamo mai visti fino a quella sera di Marzo di ormai più di 13 anni fa.

Nel momento in cui meno ce lo saremmo aspettati, in un periodo davvero assurdo delle nostre vite, ci siamo incontrati e innamorati.

Fabrìs stava per partire per l’Egitto, per gestire un diving center, io venivo fuori a pezzi da una relazione e mai avrei voluto impegnarmi di nuovo.

Avevamo un sacco di cose in comune, tra cui la passione, la curiosità per i viaggi e per il mondo.

Mi ha conquistata mostrandomi parti di lui che credo, ancora oggi, ben pochi nella sua vita abbiano mai conosciuto.

La vita aveva dei piani molto chiari per noi, altro che trasferimento in Egitto.

Così proprio durante il nostro primo viaggio insieme la vita ci ha dato la prima lezione di vita che però non eravamo ancora pronti a vedere, quando ti lasci andare nel flusso, la vita agisce per portarti dove devi essere e così ha fatto per noi, fregandosene anche del fatto che non eravamo pronti.

Mi aveva chiesto di raggiungerlo a Dahab, sul Mar Rosso, per trascorrere lì le mie vacanze e vedere questo luogo di cui mi aveva tanto parlato e che lui aveva scelto per trasferirsi, doveva essere tipo un viaggio di addio.

Ma come dicevo prima, il destino aveva altro in mente per noi.

Sono partita da sola, ma al mio rientro non lo ero più.

9 mesi dopo è nato Edo, il nostro primo figlio.

Da allora ne abbiamo fatta di strada insieme, abbiamo percorso delle salite pazzesche, ma siamo ancora qui, insieme.

L’essere diventati genitori prestissimo, ci ha aperto gli occhi su un sacco di cose; è stato un percorso lungo e faticoso verso un’immenso bagaglio di consapevolezze.

Inizialmente ci siamo adeguati agli standard che la nostra società impone e alle aspettative delle nostre famiglie, avevamo un figlio, non si poteva più pensare a niente tranne che lavorare entrambi per dargli una vita stabile e sicura, peccato che ciò comportasse la nostra costante assenza.

Il passo successivo? Ci siamo sposati nel 2012, sempre per rispettare le aspettative di cui parlavo prima.

Intendiamoci, sono felicissima di aver sposato Fabrìs, e lo rifarei 1000 volte, forse solo in una maniera un pò meno tradizionale.

Ad ogni modo, più andavamo avanti più ci rendevamo conto che qualcosa non andava, non eravamo soddisfatti dei nostri lavori, il tempo prezioso che stavamo togliendo al nostro piccolo era davvero troppo, i momenti felici insieme troppo pochi.

Cercavamo di dare a Edo un fratellino/sorellina, che però a causa dei ritmi stressanti che avevamo non arrivava.

Edo aveva iniziato la scuola materna da un pezzo e quando ormai non ci speravamo più finalmente aspettavamo Greta, la nostra seconda bambina.

Abbiamo vissuto con gioia tutta l’intensità dei primi mesi di questa nuova vita in quattro, ma al termine della maternità, abbiamo presto realizzato che tutto sarebbe ritornato come prima, ma con una figlia in più da gestire.

Nessuno di noi due se la sentiva di ricominciare quella vita, quindi nel frattempo pensavamo a soluzioni alternative per entrambi.

Abbiamo passato notti intere a pensare e ripensare a quale fosse la cosa più giusta da fare per noi.

Non per gli altri o per le nostre famiglie, solo per noi.

Ci siamo chiesti: “Quando qualcosa non va, che cosa si deve fare?”

La risposta finale è stata solo una:

“Si può provare a cambiare!”

Insomma, per farla breve, negli ultimi anni, io e Fabrìs abbiamo fatto scelte importanti che ci hanno portato davvero a stravolgere tutto, avendo come unico scopo quello di raggiungere la serenità e la felicità.

Siamo ripartiti da noi, abbiamo iniziato col reinventarci, trovando delle professioni che ci appassionassero e al tempo stesso ci permettessero di gestire i nostri figli.

Questa nuova vita doveva avere le caratteristiche che sentuvamo e sentiamo essere enormemente preziose per noi:

  • Permetterci di trascorrere il nostro tempo insieme;
  • Veder crescere i nostri figli, essere presenti e parte attiva della loro quotidianità.
  • Quindi entrambi da qualche anno ormai abbiamo due lavori itineranti: lui ha approfondito i suoi studi e interessi in ambito di investimenti finanziari, ha la possibilità di farlo ovunque e io mi sono creata una professionalità in ambito materno/infantile, dove studiando sempre più mi sono ritrovata tra mille aspetti in pieno ambito antropologico; mi occupo di corsi dedicati alle mamme in cui insegno a portare i bimbi con la fascia.
    Così con molto impegno ci siamo ritagliati la nostra dimensione ideale, che ci ha resi ovviamente meno stabili economicamente, ma molto più liberi e felici, esattamente ciò che volevamo. Oggi confermo che questo resta un dettaglio impagabile.

Nel frattempo, a giugno del 2018, si è unito alla nostra avventura Jacopo, il nostro terzo bambino.

E. G. J.

Ed eccoci arrivati al punto cruciale del racconto, ovvero le motivazioni principali che ci hanno portati qui, a creare questo progetto per raccontare la nostra storia: senza dubbio la nostra curiosità nei confronti del mondo, il desiderio incessante di viaggiare che ci accomuna, la voglia di intraprendere un viaggio speciale, il nostro viaggio della vita insieme ai nostri figli.

Con 3 bambini e due lavori non è facile conciliare sempre tutto, anzi, per quanto riguarda il blog gran parte del lavoro è stato sempre fatto di notte, ma tutto ciò che abbiamo costruito fin’ora ci da gioia e ci ripaga costantemente di ogni fatica.

Five in Wonderland dunque è un pò come un quarto figlio per noi, perchè è un sogno nutrito per anni, ed ora è giunto il momento per realizzarlo: dopo tanto lavoro finalmente la nostra prima tappa, che è durata quasi 2 mesi e mezzo è stata affrontata.

Il 13 Luglio 2019, nonostante tanti intoppi e difficoltà siamo saliti su un treno, il primo di tanti che ci ha accompagnati in quel viaggio speciale, fatto di scomodità, grandi sfide, ma anche tante esperienze arricchenti e soddisfazioni (per noi e per i bambini). Avevamo con noi attrezzatura da trekking il minimo necessario e 3 bici più un carrellino per Greta e Jacopo che ancora non pedalavano.

Da quel viaggio siamo rientrati, in parte delusi per non aver avuto il coraggio fino in fondo di saltare definitivamente, abbiamo ceduto ancora una volta e abbiamo riprovato a rimettere radici in Liguria, nella nostra casetta al mare e abbiamo adottato la nostra Margot, una randagia di un anno e mezzo che ha portato la sua gratitudine e il suo amore incondizionato a riempire tutti i nostri cuori.

Pochi mesi dopo, il covid-19 è piombato nelle nostre vite, sradicando nuovamente qualsiasi sorta di certezza, persino a chi ne aveva tante, (figuriamoci a noi). Ed è proprio durante il primo lockdown che ho deciso di rimettermi a scrivere, di riprovare a sviluppare il progetto che avevo così tanto nutrito ed amato.

Non sappiamo dove tutto questo ci porterà, noi speriamo di creare una grande rete fatta di viaggiatori consapevoli e responsabili, di famiglie che educhino come noi i propri figli nel rispetto del prossimo, che credano come noi in valori importanti come la salvaguardia del nostro pianeta (che ci ospita), che è la nostra casa preziosa e da custodire.
Quindi questo è il nostro blog, il nostro spazio dei ricordi, dove condivideremo quello che vivremo, ma anche un luogo di scambio di informazioni, un luogo dove trovare idee per educare noi stessi e i nostri figli ad essere cittadini del mondo pronti a dare il nostro contributo ogni giorno, per bloccare i danni delle scelte insostenibili fatte dall’uomo fin’ora.
Vorrei che chi si trovi a passare di qua per leggere di noi possa farlo rispettandoci, senza giudicarci in alcun modo, vorrei che fosse un luogo dai toni pacati e gentili. Vorrei che voi trovaste la pace che sto cercando io leggendo le mie parole e i miei pensieri, vorrei creare una community davvero interessata ai nostri contenuti e sensibile al grandissimo problema dei cambiamenti climatici.

Rispettiamo chi vede le cose in modo diverso da noi. Il nostro intento è solo quello di raccontare che è fattibile viaggiare in maniera rispettosa dell’ambiente, è possibile cambiare la propria vita, anche se si hanno bimbi piccoli, mettendosi in gioco, con forza di volontà, determinazione, soprattutto quando è la felicità insieme ai nostri valori a guidarci…
Ora non vi resta che seguirci e vivere con noi tutto ciò che succederà…

Ti chiediamo di condividere i nostri contenuti sulle tue pagine social per aiutarci a farci conoscere…

Inoltre, visto che ci sei sappiamo che non ti costa nulla venire a mettere un bel “Segui” sulla nostra pagina Instagram, e un bel “Like” sulla nostra pagina facebook…i rispettivi link li trovi qui sotto.

Grazie infinite

Viva la #vita l’#amore le #famiglieinviaggio
Mamma Deb – Five in Wonderland

5 commenti su “La nostra storia

  1. Sei una grande Deborah… Saper scegliere e avere il coraggio di scegliere ciò che ci rende felici e liberi non è da tutti… A te a Fabris e ai tuoi splendidi figli un mondo di bene e aspetto il prossimo racconto… Un bacio grande!! Mara

    1. Grazie Mara!!!!…anche tu sei una grande, anche tu un tempo mi hai insegnato che se si sta male in un posto si va via, si cambia!..sei una grande anche tu…ti abbraccio

  2. Ribadisco il concetto… Sei una grande Deborah.. Saper scegliere e avere il coraggio di scegliere ciò che ci rende felici e liberi non è da tutti… A te, a Fabris e ai tuoi splendidi figli auguro tutto il bene possibile.. Un abbraccio grande e buona vita💖 e ovviamente aspetto i prossimi racconti… 😊

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